Passa ai contenuti principali

27Aprile2008 Gita alla Diga di Molare

"Le due dighe non si videro mai in faccia. Una scappò via un giorno d'agosto del 1935. Da allora la Diga di Molare è rimasta immobile, silente forse aspettando il ritorno del fiume. Sì, il fiume, mai lo vide così grande come in quel lontano agosto e mai più lo vide." (Cfr. www.molare.net)


Partiamo per la nostra gita Domenica 27 Aprile, da Molare prendiamo verso Madonna delle Rocche e poi su , verso Olbicella. All'altezza del nuovo invaso di Ortiglieto lasciamo la macchina e ridescendiamo la strada per ca 200 metri, scendiamo per un sentiero chiuso da una sbarra.
Dopo qualche centinaio di metri siamo sul greto dell'Orba, là dove c'era un tempo Sella Zerbino ora c'è una gola dalle pareti lisce e un laghetto di acqua limpida.
Attraversiamo l'Orba e risaliamo il piccolo Rio delle Brigne per circa 250 metri, entriamo in una radura (che era il fondo del vecchio Lago di Ortiglieto, poi ridiscendiamo fino a intercettare un sentiero che risale Bric Zerbino lungo il taglio, qui c'erano la Sella di roccia e la sovrastante diga secondaria che la forza delle acque hanno strappato via 73 anni fa. (nella seconda foto si vedono le lisce pareti della gola che era stata Sella Zerbino)

Risaliamo Bric Zerbino fino ad intercettare la vecchia strada che portava a Rossiglione passando sopra le due dighe, poco prima di incontrarla troviamo una roccia sulla quale insistono i resti di una struttura in cemento armato e nel bosco grossi blocchi di cemento (forse tutto quello che resta della diga secondaria)
La vecchia strada è , tutto sommato, in buone condizioni, a parte alcune frane si cammina bene e in piano lungo la costa del Bric Zerbino ammirando quello che era stato il Grande Lago di Ortiglieto.

Finalmente, dopo una svolta nela strada, la vediamo tra gli alberi, ancora imponente, severa nel suo stile Deco, la Diga.
nella seconda foto si vede la Casa del Custode a sinistra accanto alla torretta.

questa rudimentale mappa indica la strada che abbiamo seguito


Presto su queste pagine il viaggio di ritorno seguendo il braccio morto del fiume attorno a Bric Zerbino..ciauciau

Foto di Paolopatanè e Mary

Commenti

Unknown ha detto…
bello il resoconto, molto affascinante... dobbiamo assolutamente organizzare un'altra gita. ciau
p.s. mia nonna ovadese ha un paio di contorni simpatici alla vicenda della diga... devo farmeli ri-raccontare. saluti
a.g.barrows ha detto…
grazie capo...oggi farò il resoconto del ritorno....

Post popolari in questo blog

Arian d'la Miseria

Domenica 6 Luglio, sono da solo, l'altra metà di questo blog è via, fa molto caldo, funghi non ce n'è più ma ho voglia di girare i boschi, parto nel pomeriggio con l'intenzione di risalire per un pezzo l'arian d'la miseria. Posteggio vicino alla vecchia casa della riserva faunistica, imbocco un sentiero nel bosco e mi fermo per uno scorcio paesaggistico. Scendendo lungo il sentiero (una comoda carrareccia in realtà, ormai abbandonata e invasa dalle stoppie) mi rendo conto che arriverò in fondo all'altezza dell'altro sentiero (quello che la gente prende per scendere al fiume) e mi viene l'idea di traversare i fiume e risalire la collina di fronte per verificare se c'è effettivamente il sentiero che va fino al ponte Erro. C'è, ne segnalo l'inizio con un ometto di pietra. Risalgo per il sentiero con frequenti digresioni nel bosco, in particolare lungo certe rive di terra rossa che al momento giusto si riveleranno ottime fungaie di cocon-ne (me n...

4°Tappa Madonna dei Partigiani-Sassello-Lago dei Gulli

ci si sveglia presto anche stamattina, dobbiamo scendere a sassello e poi, chissà, forse tenteremo il oggi la calata su Pontinvrea...mah... intanto pregustiamo (e poi gusteremo) un cappuccino da Jole... allora, abbiamo fatto colazione, abbiamo comprato i viveri per il pranzo, attraversiamo il paese di sassello lungo la 334 oltrepassiamo il ponte sul rio giua e poi svoltiamo a desta per entrare nella Foresta Demaniale della Deiva... e qui prendiamo la cantonata che decide il nostro itinerario di oggi, in pratica ad un bivio prendiamo il sentiero per Piani sottani e Lago dei Gulli, ed è lì che andremo, visto che non ci siamo andati ieri...il paesaggio è comunque meraviglioso, si attraversa una pneta, tra l'odore della resina, peccato soltanto che la siccità di quest'estate abbia prosciugato molti dei rigagnoli e torrentelli che attraversano il sentiero... non è così per il Rio della Giumenta che ci attraversa la strada giusto per offrirci un ristoro e un piccolo ma necessario ref...

Caprioli curiosi, volpi sospettose, faine frettolose tortore leggiadre e picchi vanitosi

Un nuovo posto per la fototrappola, stavolta sembra che abbiamo beccato una specie di luogo di passaggio e incontro di diverse specie.. eccovene una carrellata... I caprioli Madama Volpe Una Faina che andava di corsa Una Tortora Selvatica il Picchio Verde  e suo figlio ah, già.. c'erano anche loro: