Passa ai contenuti principali

Una buona annata...

Ci siamo, il momento è quasi giunto...domenica al tramonto chiuderà la pesca alla trota...
da quel momento ogni pensiero legato alla pesca correrà all'alba dell'ultima domenica di febbraio, quando finalmente si potranno di nuovo lanciare le esche nei nostri magnifici torrenti alla caccia della Regina...
Questa appena trascorsa è stata per me la più bella stagione di pesca alla trota che abbia mai fatto, non avrei mai creduto di potermi divertire tanto e di poter pescare in posti così belli e così vicini a casa alla ricerca delle trote.
Camminare da solo all'alba, sul greto di un torrente infrascato, con la canna da pesca in mano, attento a non far rumore, mentre tutto intorno il bosco si sveglia, giungere alla buca, lanciare, sentire la botta e recuperare col cuore che batte a mille ("almeno che la possa vedere, poi se deve slamarsi faccia pure").... chi non l'ha provato mai non lo può capire, ma è una sensazione unica...
Il pensiero ovviamente ogni volta va al mio babbo, colui che mi ha iniziato all'arte della pesca e con cui ho condiviso tante giornate sul fiume...anche perchè tante trote così non le abbiam mai prese in acque libere... :)
E per celebrare questa stagione quasi conclusa, ma soprattutto per ringraziare ancora una volta i magnifici pesci che ne sono stati protagonisti, voglio postare questa immagine, non sono tutte, ci sono le più belle, le più grosse o le più piccole, o quelle prese in momenti o in luoghi speciali...
E dunque ancora una volta Grazie, alla Mia Morosa che ascolta con pazienza i miei eccitati racconti di pesca, alla Daiwa che si è spaccata e alla Fenwick che l'ha sostituita, al mulinello del mercato delle pulci, alla 500 che mi ha sempre portato, ai fiumi che mi hanno ospitato e ai pesci nella speranza che siano sempre più belli e numerosi e che possano vivere in luoghi sempre più puliti...


PS tengo a precisare che il 90% dei pesci della foto è tornato a nuotare senza alcun problema, qualcuno è finito in tavola ed è stato in ogni caso ringraziato ed onorato dal sottoscritto...


Commenti

Post popolari in questo blog

3°Tappa Arian d'la Miseria - Sassello-parte 2

Rieccoci.. dunque, eravamo sul ponte delle due province, si attraversa la strada e si scende nel bosco, verso il fiume, di lì si segue un ritano che corre parallelo all'erro e che conduce in breve alla spianata che abbiamo visto dall'alto, si taglia un grande campo di fieno e si arriva finalmente in riva al nostro amato fiume per rinfrescarsi un po' di qua si prosegue fino a Miogliola attraversando una valle che somiglia un po' alla bassa pianura: pioppi, campi di grano e fieno... di Miogliola diremo solo che è una borgata piccolissima, che l'alimentari è chiuso da 10 anni, e che per farsi dare dell'acqua bisogna parlare mOOOOOllto chiaramente... comunque ci sono una signora che ci riempie la borraccia nonostante la TV intimi a tutti di non aprire la porta agli sconosciuti e un signore che ci dà altra acqua e le dritte per arrivare a Sassello lungo una pista che avevamo scartato perchè dalle cartine non risultava tracciata completamente... In marcia allora, c

Arian d'la Miseria

Domenica 6 Luglio, sono da solo, l'altra metà di questo blog è via, fa molto caldo, funghi non ce n'è più ma ho voglia di girare i boschi, parto nel pomeriggio con l'intenzione di risalire per un pezzo l'arian d'la miseria. Posteggio vicino alla vecchia casa della riserva faunistica, imbocco un sentiero nel bosco e mi fermo per uno scorcio paesaggistico. Scendendo lungo il sentiero (una comoda carrareccia in realtà, ormai abbandonata e invasa dalle stoppie) mi rendo conto che arriverò in fondo all'altezza dell'altro sentiero (quello che la gente prende per scendere al fiume) e mi viene l'idea di traversare i fiume e risalire la collina di fronte per verificare se c'è effettivamente il sentiero che va fino al ponte Erro. C'è, ne segnalo l'inizio con un ometto di pietra. Risalgo per il sentiero con frequenti digresioni nel bosco, in particolare lungo certe rive di terra rossa che al momento giusto si riveleranno ottime fungaie di cocon-ne (me n

felice casorati "Per sé e per suo ciel concepe e figlia"

“Rinchiuso in una minuscola soffitta, gelida l'inverno e soffocante l'estate, passai momenti di perfetta felicità con i miei colori e con la mia tavolozza. Come amavo il mio mestiere! La povertà completa non mi permetteva spese, io stesso macinavo i miei colori: poche terre, il bianco, il nero; dipingevo su qualsiasi materiale...” “Intediamo ribadire che la bellezza è il volto della verità che solo per suo mezzo agli esseri che hanno comunione d'amore con la natura, alle anime religiose dei poeti, piamente si rivela ciò che nessun raziocinio di scienza e di filosofia chiarirà mai: l'ombra dell'ombra, la luce della luce, la vita e l'amore, la morte, la terrestre umana e la celeste anima del mondo nel suo più puro mistero...” Ho letto una volta queste parole: "Poco importa il modo con cui si amano le cose, quando si amano veramente". E io sentivo di amarle veramente: bisognava non più tradire questo amore... “Non credo alla serieta` di una critica biog