L'altro giorno ci stavamo interrogando sul'importanza di lasciare un determinato libro su un treno, in questi termini: è più importante lasciare un Proprio libro, quello che magari si è letto, amato e portato in giro con noi come fedele compagno di avventura, oppure comprarne uno appositamente scelto?
La conclusione a cui siamo giunti è che mentre nel primo caso il valore che attribuiamo al libro è in buona parte sentimentale (ci ricorda qualcuno qualcosa un qualche periodo della nostra vita) , nel secondo caso abbiamo la possibilità di lanciare un messaggio palese, uno spunto di riflessione, una sorta di firma. Il prossimo libro abbandonato andrà in questa direzione (quale sia il libro e i dettagli del suo abbandono ve li spiegherà poi l'altra redattrice di questo blog).
L'altra riflessione che facevamo è la seguente: qual'è il significato di un'azione di questo genere? come può essere recepita/considerata?
Io credo molto nell'intelligenza umana, e penso che la grande quantità di belinate che svariate scatole magiche ci scaricano addosso ogni giorno risponda in maniera neutra e indolore alla sete di conoscenza insita nella psiche umana. Mi spiego meglio: ogni cervello umano ha voglia di imparare, è aperto agli input, la società pensa a questo, tu ti siedi su una poltrona, e senza alcuna fatica la tua sete di conoscenza è soddisfatta, poco importa se anzichè sapere se Santiago ha riportato o no a casa il Marlin, abbiamo imparato che la nuova fiamma di X è Y che alla festa di W era arrivata a bordo dello yacht di Z.
Ora, noi prendiamo un tempo morto, un viaggio in treno, un tempo di attesa tra un luogo e l'altro e cerchiamo di rendere interessante questo viaggio, con in più la pretesa di avere insegnato qualcosa.
Davvero poco importa se qualcuno si porterà a casa quel libro, ci basta sapere che quella scritta, vergata di nostro (non mio io scrivo male) pugno, resta a ricordargli quel viaggio, e che magari un giorno, vinto dai rimorsi il Nostro riprenda quel libro e lo lasci di nuovo su un treno...
Alla prossima,
un abbraccio..
Commenti
ora, converrai che un computer pieno di porno,videogames,musica di merda eccetera è esattamente identico (per struttura e funzione) a quello che potrebbe usare ,boh, Carlo Rubbia?
ecco..