Stanno lì, tutti, a distanze che sembrano calcolate da un ingegnere, a vederne così tanti e tutti insieme ti sembrano dei missili di legno grigio verde, dritti come fusi, invece si avvitano, rami si dipartono dal fusto per esserne subito riassorbiti, altri hanno segni sulla corteccia come viti, sembrano usciti dalla terra tirati da un cavatappi. E stanno lì, silenziosi, quando ti addentri nel bosco, in certi punti è come entrare forestiero in un osteria di paese. Mi hanno ricordato loro, i nostri vecchi, la generazione dei miei nonni, lavoratori instancabili, degni e fieri anche solo con mille lire in tasca.. dritti nell'anima anche con la schiena spezzata dalla fatica e dagli anni. Ed è stato bello uscendo dal bosco abbracciare quel gigante, il più grosso di tutti forse, e sentire sulla sua corteccia "nè liscia nè ruvida" che eravamo andati bene, forse per questo ci ha lasciat trovare per terra quei tre semini...